Pubblicato il da Francesco Galella, Alessio Ippolito
I 10 Migliori Dati Macroeconomici ed Indicatori per il 2025
L’economia di un Paese, di uno Stato, o di una Nazione, è come un grande puzzle e per comprenderla dobbiamo necessariamente studiare i migliori dati macroeconomici, prestando attenzione anche ai rispettivi indicatori macroeconomici. Offrono una fotografia dettagliata di un determinato territorio, mettendo in evidenza numeri reali su produzione, consumo, lavoro e tanto altro ancora. Proprio qui entrano in gioco gli strumenti che permettono di leggere i dati, interpretarli ed utilizzarli per attuare successivamente strategie di trading. I migliori li trovi su broker professionali, come ad esempio eToro.
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- I dati macroeconomici sono informazioni quantitative grezze, che descrivono l’andamento dell’economia di un Paese.
- Possono essere estrapolati da banche dati specifici, proposte da Commissione Europea, Banche Centrali, OCSE, Fondo monetario, ISTAT, Banca mondiale e Ministero dell’Economia.
- Per leggere i dati macroeconomici si utilizzano gli indicatori macroeconomici, che possono anche combinare più dati assieme.
- I dati macroeconomici più importanti sono: PIL, inflazione, tasso di disoccupazione, tassi di interesse, debito pubblico, vendite al dettaglio, produzione industriale, bilancia commerciale, spesa pubblica e consumi delle famiglie.
⚠️ Considerazione: I dati macroeconomici possono altresì mettere in evidenza gli obiettivi che un Paese vuole raggiungere nel corso del tempo.
👇Migliori dati macroeconomici sono:
- Prodotto Interno Lordo (PIL);
- Inflazione;
- Tasso di disoccupazione;
- Tassi di interesse;
- Debito pubblico;
- Vendite al dettaglio;
- Produzione industriale;
- Bilancia commerciale;
- Spesa pubblica;
- Consumi delle famiglie.
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1. Prodotto Interno Lordo (PIL)
- Definizione: il prodotto interno lordo (PIL) è il valore totale in euro, o in dollari, dei servizi e beni prodotti in un determinato anno da un Paese.
- Perché è importante: si tratta del principale indicatore della dimensione e della forza economica di una nazione.
- Come si calcola: somma consumi, investimenti, spesa pubblica ed esportazioni nette (esportazioni meno importazioni).
- Utilizzo: Governi e analisti lo usano per valutare crescita o recessione.
- Limiti: non tiene conto del benessere sociale, o della distribuzione della ricchezza.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come ISTAT, o Eurostat.
2. Inflazione
- Definizione: l’inflazione è la variazione percentuale dei prezzi al consumo, in un determinato periodo di tempo.
- Perché è importante: indica quanto il costo della vita cambia, influenzando il potere d’acquisto.
- Come si calcola: si basa su indici come l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che monitora un paniere di prodotti.
- Utilizzo: le banche centrali (es. BCE) la tengono d’occhio per regolare i tassi di interesse.
- Limiti: tende solitamente a non riflettere le variazioni regionali, o personali nei consumi.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come enti nazionali, o internazionali.
3. Tasso di disoccupazione
- Definizione: il tasso di disoccupazione è un dato espresso in percentuale che espone il valore delle persone prive di lavoro, rispetto alla forza lavoro complessiva di un Paese.
- Perché è importante: mostra in tempo reale la salute del mercato del lavoro e il livello di occupazione.
- Come si calcola: divide il numero di disoccupati per la popolazione attiva (es. 7,8% in un mese).
- Utilizzo: le politiche economiche lo usano per stimolare occupazione o formazione.
- Limiti: esclude chi non cerca lavoro (es. scoraggiati), o chi è sottoccupato.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti professionali ed altamente qualificate, come ISTAT, o ILO.
4. Tassi di interesse
- Definizione: il tasso di interesse è un livello fissato dalla Banca Centrale per regolare il cosiddetto costo del denaro.
- Perché è importante: influenza prestiti, risparmi e inflazione, modulando quindi l’economica sotto molti punti di vista.
- Come si calcola: si utilizzano calcoli molto complessi, decisi da autorità monetarie (es. 4% dalla BCE).
- Utilizzo: è un potente strumento di politica monetaria, utilizzato per stabilizzare i prezzi.
- Limiti: può avere un impatto variabile su diversi settori ed è di difficile valutazione.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come Banche centrali, BCE, o FED.
5. Debito pubblico
- Definizione: il debito pubblico è valore complessivo del debito accumulato da uno Stato nel corso del tempo, al momento attuale.
- Perché è importante: riflette quanto uno Stato deve a creditori interni ed esteri.
- Come si calcola: somma di prestiti, obbligazioni e deficit passati (es. 2.800 miliardi di euro).
- Utilizzo: usato molto spesso per valutare l’effettiva sostenibilità fiscale e rischio default.
- Limiti: non mostra la capacità di ripagarlo senza confrontarlo al PIL.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come Ministeri delle finanze, o Banche Centrali, come la BCE.
6. Vendite al dettaglio
- Definizione: le vendite al dettaglio sono transazioni di vendita dei beni ai consumatori finali da parte di un Paese.
- Perché è importante: riflette il comportamento di spesa dei consumatori, rappresentando un driver chiave per l’economia.
- Come si calcola: somma di acquisti in negozi, online ed altri canali (viene espresso nella valuta corrente del Paese analizzato).
- Utilizzo: utilizzato dagli specialisti per cercare di prevedere crescita economica, o inflazione.
- Limiti: non può includere tutti i servizi esistenti e può variare stagionalmente.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come ISTAT, o Eurostat.
7. Produzione industriale
- Definizione: la produzione industriale è il valore complessivo in un determinato periodo della produzione manifatturiera.
- Perché è importante: è un chiaro segnale della vitalità del settore industriale in quel preciso momento e contesto storico.
- Come si calcola: misura output di fabbriche e impianti (es. 120 miliardi di euro).
- Utilizzo: viene quasi sempre utilizzato per cercare di prevedere la crescita, o recessioni industriali.
- Limiti: molto difficile da calcolare, per via dell’interpretazione data al comparto industriale (chi può rientrarci).
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti da indagini statistiche nazionali ed internazionali.
8. Bilancia commerciale
- Definizione: la bilancia commerciale misura lo scostamento tra il valore delle esportazioni e quello delle importazioni.
- Perché è importante: indica se un paese vende più di quanto compra (surplus) o viceversa (deficit).
- Come si calcola: esportazioni meno importazioni (es. +50 miliardi di euro, derivanti da export – import).
- Utilizzo: aiuta molto gli analisti a valutare la competitività economica e la dipendenza estera.
- Limiti: non considera flussi finanziari o qualità dei beni scambiati.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come ISTAT, o Dogane nazionali ed internazionali.
9. Spesa pubblica
- Definizione: la spesa pubblica è l’ammontare complessivo delle spese del governo (espresso quasi sempre su base trimestrale, o semestrale).
- Perché è importante: mette in evidenza come lo stato investe e come sta cercando di sostenere la sua economia.
- Come si calcola: include stipendi pubblici, sanità, istruzione, ecc. ed è espresso in valuta corrente.
- Utilizzo: serve molto spesso per pianificare i bilanci e le prossime politiche economiche da portare avanti.
- Limiti: non tiene conto della distinzione fondamentale tra spesa produttiva e spesa improduttiva.
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come Bilanci governativi, o enti statistici.
10. Consumi delle famiglie
- Definizione: i consumi delle famiglie sono mettono in evidenza il valore totale della spesa delle famiglie per l’acquisto di beni e servizi.
- Perché è importante: si tratta del motore chiave e trainante dell’economia di un determinato Paese.
- Come si calcola: include cibo, abitazioni, trasporti e tutto ciò che le famiglie acquistano nel corso del tempo.
- Utilizzo: viene molto utilizzato per effettuare analisi del benessere generale e della fiducia economica.
- Limiti: non riflette le disparità del reddito (sono necessari altri dati per completare gli studi).
- Dove trovare questo dato macroeconomico: fonti come ISTAT, o altri enti statistici.
Principali indicatori macroeconomici basati sui dati
Diversamente dai dati macroeconomici, gli indicatori macroeconomici sono strumenti, o eventuali misure, che si basano sui dati per mettere in evidenza interpretazioni e per effettuare confronti. Possono essere di due diverse tipologie:
- indicatori macroeconomici diretti: esprimono semplicemente in modo più comprensibile un dato macroeconomico (un esempio è il tasso di crescita del PIL);
- indicatori macroeconomici composti: sono combinazioni di più dati, per avere una visione più estesa (un esempio è l’indice dei prezzi al consumo).
Tra i più importanti indicatori macroeconomici ricordiamo:
- Indice di Volatilità (VIX): chiamato molto spesso anche “indice della paura”, misura la volatilità attesa nel mercato azionario, riflettendo incertezze economiche e finanziarie.
- Misery Index: somma inflazione e disoccupazione per misurare il disagio economico percepito dalla popolazione.
- Indice di Fiducia dei Consumatori: misura l’ottimismo o il pessimismo dei consumatori riguardo all’economia, influenzando la spesa e la crescita economica.
- Tasso di crescita del PIL: esprime in percentuale di quanto è aumentato il prodotto interno lordo rispetto ad un periodo precedente (ad esempio, +1,5% a 12 mesi).
- Rapporto debito/PIL: viene espresso in percentuale e mette in evidenza il rapporto tra il debito pubblico di un determinato Paese con il prodotto interno lordo.
- Tasso di occupazione: è la percentuale di persone occupate rispetto al valore complessivo della popolazione (ad esempio, espresso al 70% su un range di valori da 0 a 100%).
- Tasso di risparmio delle famiglie: si tratta della percentuale di reddito delle famiglie disponibile (quindi non speso), che mostra la propensione al risparmio, o alla spesa.
- Indice di produzione industriale: mette in evidenza la variazione percentuale della produzione in uno specifico periodo ed è espresso in percentuale.
Strategie di investimento sui dati macroeconomici
I mercati funzionano come un unico grande organismo. Gli analisti che sfruttano l’analisi fondamentale per la loro attività di trading vengono detti fondamentalisti, e sono per l’appunto coloro che si concentrano sull’impatto macro economico nell’organizzare e pianificare la loro attività di investimento. Vediamo alcune strategie per investire seguendo i dati macroeconomici:
- Cicli economici – Investire in settori differenti a seconda della fase economica: azioni cicliche in espansione, beni rifugio in recessione e così via. Aiuta a tutelarsi dai momenti di crisi, o a sfruttare a proprio vantaggio la crescita ed espansione.
- Inflazione e tassi di interesse – Se l’inflazione sale, gli analisti guardano con ottimismo su materie prime, immobili e azioni con pricing power. Se scende, si preferiscono obbligazioni e titoli growth. I tassi di interesse influenzano il costo del capitale e la redditività delle aziende.
- Politica monetaria – un’espansione monetaria (tassi bassi e QE) favorisce le azioni e gli asset rischiosi; una stretta monetaria premia asset difensivi e obbligazioni. Seguire le mosse della banca centrale aiuta a posizionarsi correttamente.
- Disoccupazione e crescita del PIL – Un PIL in crescita favorisce i settori ciclici e industriali, mentre un aumento della disoccupazione indica debolezza economica e rende preferibili investimenti difensivi. Si può quindi investire analizzando società quotate ed ETF specifici.
- Prezzo delle materie prime – Un aumento del petrolio e delle commodity favorisce i produttori e penalizza i settori ad alta intensità energetica. Investire in base a questi movimenti permette di anticipare i trend settoriali.
- Dollaro e valute – Un dollaro forte penalizza le materie prime e i mercati emergenti, mentre un dollaro debole li favorisce. Monitorare i cambi aiuta nella diversificazione valutaria.
- Bilancio pubblico e debito sovrano – Deficit elevati possono portare a maggiore inflazione e instabilità valutaria, influenzando obbligazioni e valute. Investire in base alla solidità fiscale di un paese aiuta a ridurre il rischio geopolitico.
- Indicatori di fiducia e PMI – Indici come il PMI manifatturiero e i dati sulla fiducia dei consumatori anticipano l’andamento dell’economia. Valutarli aiuta a capire quando aumentare, o ridurre il rischio.
Come investire utilizzando i dati macroeconomici?
Se il tuo obiettivo è quello di investire utilizzando i dati macroeconomici, allora hai bisogno di una buona piattaforma di investimento e di alcuni accorgimenti importanti. Ecco come procedere:
- registrati su una piattaforma autorizzata e regolamentata, verificando la tua identità;
- carica un deposito iniziale, potendo partire anche da piccole somme, come ad esempio 50 euro;
- tieni sotto controllo i dati macroeconomici che abbiamo esposto nel corso della nostra guida informativa;
- scegli l’asset class di interesse, ossia quella che potrebbe essere influenzata dai tuoi studi sui dati, in positivo, o in negativo;
- stabilisci la modalità di investimento, potendo optare per l’acquisto diretto (sul mercato DMA), o sul trading tramite contratti per differenza (CFD), senza possedere alcun asset reale;
- dopo i tuoi studi piazza la strategia di investimento e ricorda di monitorare spesso il tuo portafoglio.
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Conclusioni
Con il nostro esposto informativo abbiamo messo in evidenza i principali e migliori dati macroeconomici mondiali. Tutto ciò proponendo, in modo parallelo, anche alcuni indicatori macroeconomici essenziali, spiegandoti la distinzione rispetto ai più semplici dati. Abbiamo inoltre visto alcune strategie di trading specifiche per investire in Borsa, studiando tramite l’analisi fondamentale (basata proprio sui dati macroeconomici). Dove? Sempre sulle migliori piattaforme di investimento autorizzate, come ad esempio eToro ed FP Markets.
Domande frequenti
Rispondiamo ad alcune FAQ sui dati macroeconomici.
Quali sono i principali dati macroeconomici?
Tenendo bene a mente la valutazione degli esperti del settore, tra i potenziali migliori e principali dati macroeconomici, possiamo ricordare: Prodotto Interno Lordo (PIL), Inflazione, Tasso di disoccupazione, Tassi di interesse, Debito pubblico, Vendite al dettaglio, Produzione industriale, Bilancia commerciale, Spesa pubblica, Consumi delle famiglie.
Quali sono i principali indicatori macroeconomici?
Dopo l’attento studio condotto dagli specialisti, tra i principali indicatori macroeconomici possiamo citare: Indice di Volatilità (VIX), Misery Index, Indice di Fiducia dei Consumatori, Tasso di crescita del PIL, Rapporto debito/PIL, Tasso di occupazione, Tasso di risparmio delle famiglie ed Indice di produzione industriale.
Qual è il calendario economico migliore per dati macroeconomici?
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